Ai fumatori manca la trpm5 implicata nel riconoscimento dei sapori amari
-Uno studio pubblicato su Pnas ha dimostrato, scientificamente e biologicamente, il legame che intercorre tra la dipendenza da fumo e gli organi di gusto attraverso la scoperta della presenza dei recettori della nicotina nelle papille gustative.
– La scoperta potrebbe aprire la strada a nuovi farmaci anti-fumo da applicare direttamente sulla lingua. Oltre ai recettori della nicotina presenti nel cervello, i ricercatori hanno scoperto un altro ‘percorso’ che contribuisce all’assuefazione al fumo da sigaretta, e cioè quello che attiva un’area cerebrale che, una volta danneggiata, porta istantaneamente alla perdita dell’assuefazione.
– Partendo dall’idea che il gusto sia importante per la dipendenza da tabacco la ricerca si è concentrata sulla mancanza di una proteina nella bocca, la trpm5, implicata nel riconoscimento dei sapori amari, come la nicotina. Infatti gli individui con un’estrema capacità di assaggiare e gustare l’amaro sono più resistenti all’assuefazione da fumo e le lesioni all’insula, l’area del cervello dove risiede la sede del gusto, influiscono su questo processo.
– La nicotina stimola pertanto due diversi sistemi nella bocca, 1- legato alla proteina trpm5, usata anche per riconoscere le sostanze amare, e 2-, apparentemente specifico per la nicotina e indipendente dalla trpm5, che attiva un modello neurale unico nella corteccia cerebrale del gusto.